Bivacco Battaglione. Monte Ortles.

Bivacco Battaglione. Monte Ortles.

Mentre la temperatura comincia a calare, la luna piena sorge lentamente alle nostre spalle. Ci basta la sua strana luce per superare l’ultimo tratto di cresta e arrivare al bivacco Battaglione Monte Ortles.

La vecchia porta di legno è sepolta dietro un muro di neve: scaviamo ma, una volta liberata, ancora non si muove di un millimetro…forse c’è del ghiaccio all’interno? A quel punto ci accorgiamo che la finestra sull’altro lato del bivacco è aperta da chissà quando: dentro, un metro di neve ricopre tutto, compresa la stufa, il tavolo e i letti!

Stanchi per le 10 ore di salita con gli sci, non ci resta che accendere il fornello e scaldarci con dei tortellini in brodo. Per fortuna abbiamo un buon saccopiuma e il morale è alto. Siamo felici di essere qui; chissà, forse siamo gli unici che sono saliti quassù questo inverno.

Sono particolarmente affezionato a questo nido d’aquila. Tra l’altro questo non è un bivacco qualsiasi ma una baracca costruita durante la Grande Guerra e convertita in bivacco dall’Associazione Nazionale Alpini di Valfurva. Tutto intorno e sulla cresta, sù verso il Pizzo di Vallumbrina, ci sono numerosissime fortificazionitrincee e filo spinato ovunque.

La mattina seguente i vetri delle finestre sono decorati da meravigliosi cristalli di ghiaccio. Riempiamo i thermos con del tè bollente, calziamo i ramponi e cominciamo a risalire la cresta verso ovest. Il sole vorrebbe scaldarci ma il vento gelido ci ruba subito il piacere dei raggi. Poco dopo la cima del Pizzo di Vallumbrina troviamo un bel pendio per fare qualche curva con gli sci: è ancora molto ghiacciato ma dobbiamo cominciare la lunga discesa per non trovare la neve a valle troppo bagnata.

Quando si torna in paese dopo essere stati nel mondo dei tremila metri sembra di passare di colpo da una stagione all’altra: sugli abeti gli uccellini cantano festanti e il torrente è gonfio d’acqua, la primavera è nell’aria.

Ruggero Arena

 

Le calze utilizzate dai protagonisti

Calze Sci Alpinismo Light Touring 1410 in Lana Vergine Merino Extrafine

Calze Sci Alpinismo Thermo 1430 in Lana Vergine Merino Super Extrafine

 

Consigli per l’accesso al Bivacco:

In estate l’accesso avviene dal rifugio Arnaldo Berni, posto a lato della SP 29 del passo di Gavia a quota 2541m. Il sentiero si abbassa fino ad un ponte sul torrente Gavia per poi guadagnare quota verso l’ingresso della Val Dosegù. Qui spesso si vedono passare gli stambecchi. Il tracciato perde nuovamente quota per raggiungere e seguire sulla sponda destra il rio Dosegù. Al bivio per il ghiacciaio di Dosegù posto a 2640m. il sentiero prosegue verso destra. A questo punto il panorama sui ghiacciai sovrastanti e le cascate che alimentano è impressionante. Superati alcuni stupendi laghetti glaciali alla quota di circa 2800m. il percorso conduce, con alcuni tornanti, fino al bivacco. Vale la pena proseguire lungo la cresta e salire ancora per circa 100 metri di dislivello fino al Pizzo di Vallumbrina, eccezionale punto panoramico.


Lascia un commento

I commenti devono essere approvati prima di essere pubblicati

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e applica le Norme sulla privacy e i Termini di servizio di Google.